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Divulgative

Italo Fiorin, Dario Ianes, Stefano Molina, Paola Venuti (2021) «Oltre le distanze. L’inclusione ai tempi del Covid-19» disponibile a: https://newsletter.erickson.it/iscrizioni/ebook-gratuito-oltre-le-distanze

L'ebook gratuito presenta questioni aperte, proposte e buone pratiche emerse da «Oltre le distanze», una serie di incontri e laboratori online organizzati tra maggio e giugno 2020 dalla Fondazione Agnelli, in collaborazione con le Università di Bolzano, Trento e LUMSA, per riflettere sugli ostacoli posti dalla pandemia all’efficacia delle azioni inclusive in favore degli studenti con disabilità e bisogni educativi speciali.

Le testimonianze contenute nel volume forniscono alcune tessere di un mosaico composito: lasciano intravedere le difficoltà incontrate nel gestire situazioni inattese e spesso drammatiche, ma anche le ingenti risorse di volontà e ingegno mobilitate per farvi fronte; mostrano l’utilità di alleanze virtuose, in primis con le famiglie, ma anche i meccanismi che non hanno retto alla prova della distanza; aprono, in definitiva, una finestra sul modo in cui la scuola e i suoi attori si sono adattati all’emergenza, aiutandoci a capire meglio pregi e difetti del modello italiano dell’inclusione e dandoci nuove idee per il futuro prossimo.


Irene Culcasi«Il Virtual Service-Learning», Tuttoscuola, 603 (2020), pp. 34-38.

Durante il periodo di lockdown globale il mondo della formazione ha visto docenti di ogni ordine e grado ripensare le proprie modalità di insegnamento con tempi e stimoli diversi, immergendosi completamente, seppur con non poche difficoltà, nell’ormai familiare didattica a distanza. Se già da molti anni si parlava della fine della scuola dell’istruzione ma nelle pratiche di tutti i giorni si continuava a vivere la formazione in modo tradizionale, oggi è diventato evidente a tutti che cambiare è necessario, e certamente possibile. Il passaggio deve andare verso una scuola che educa, una scuola che, collegata alla vita, sappia accompagnare i più giovani non solo nel confrontarsi con nuovi apprendimenti ma anche con nuovi modi di essere. È qui che entra in campo l’approccio del Service-Learning, una possibile risorsa pedagogica da esplorare per il mondo della formazione: dalla scuola dell’infanzia all’università. In particolare, parliamo di una nuova modalità di Service-Learning conosciuta come Virtual Service-Learning o E-Service-Learning, di fatto l’unica possibile senza il bisogno di uscire dalle nostre case. In questo articolo vengono messi in luce i motivi che rendono questa proposta uno strumento utile ad affrontare da un lato l’esigenza di rendere la DAD uno spazio di interazione e dall’altro l’esigenza di rispondere al bisogno di essere insieme, di comunità, in un momento in cui non possiamo viverla concretamente. Attraverso esperienze pratiche verranno illustrati gli elementi in comune e di novità del Service-Learning virtuale rispetto a quello tradizionale, per arrivare a comprendere come progettare nella didattica un Service-Learning 100% online.

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Componenti dell’ex Comitato Scientifico Nazionale per l’accompagnamento delle Indicazioni nazionali della scuola dell’infanzia e del primo ciclo (2012), «La scuola del primo ciclo oggi e domani: una riflessione a più voci», Tuttoscuola, aprile 2020.

Abstract: L’emergenza del coronavirus ha destrutturato la quotidianità della nostra vita.  L’istituzione più colpita è stata senza dubbio la scuola, mantenuta in vita, grazie agli encomiabili sforzi dei docenti e dirigenti scolastici, quasi inventandosi molteplici forme di didattica a distanza. I componenti dell’ex Comitato Scientifico  Nazionale per l’accompagnamento delle Indicazioni nazionali della scuola dell’infanzia e del primo ciclo (2012) intervengono con una riflessione che si pone in continuità con il lavoro svolto durante i sei anni del loro incarico  e che desiderano condividere con i docenti, dirigenti della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione, ma che può risultare di interesse anche per i responsabili dell’Amministrazione e i decisori politici.

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Italo Fiorin«Il Service-Learning: un modello pedagogico per il bene comune», educatio catholica, Anno V, 2-3/2019, pp. 11-26

La scuola, le università, le istituzioni formative non possono evitare di misurarsi con il quadro problematico che la globalizzazione ha introdotto. Il loro compito consiste nel preparare i giovani alla vita adulta, fornendo un'adeguata attrezzatura di competenze perchè questo avvenga con successo. Un simile compito, che appertiene alla natura delle istituzioni educative, deve essere continuamente ricontestualizzato, per essere capace di rispondere alle nuove sfide che un mutato scenario culturale e sociale comporta.


Maria Cinque, «Soft skills e Service-Learning per una formazione integrale degli studenti universitari», educatio catholica, Anno V, 2-3/2019, pp. 97-104

Numerosi studi hanno indicato come necessaria per la formazione di un buon professionista non solo aver fatto buoni studi ma anche un'esperienza operativa sul campo ovvero un percorso educativo non solamente focalizzato sull'acquisizione di conoscenze (nozioni e modelli teorici), ma anche e soprattutto sullo sviluppo di un sapere pratico, aspetto su cui, spesso, i giovani appaiono particolarmente carenti. 


Irene Culcasi, «L'eredità pedagogica di Paulo Freire nella comunità Nuevo Horizonte, Guatemala: un Service-Learning ante litteram», educatio catholica, Anno V, 2-3/2019, pp.173-187

La preoccupazione dell'educazione popolare era di costruire le basi educative che permettessero al popolo di partecipare, organizzarsi, trasformare la propria realtà e migliorare la propria vita. L'obiettivo ultimo – come la stessa pedagogia di Paulo Freire – era di contribuire alla costruzione di una democrazia reale e non solamente formale, nella quale tutte le persone e tutti i popoli avessero la capacità e le possibilità effettive di partecipare in condizioni di uguaglianza, promuovendo cambiamenti sociali a favore dello sviluppo di un mondo più giusto, solidale, cooperativo e in maggiore armonia con la natura. L'educazione popolare freiriana è alla base della pedagogia del Service-Learning.


Fiorin, I., Culcasi, I. (2017). «Se faccio, capisco. La proposta pedagogica del Service Learning». In Dirigere Scuole, 2.

Nelle realtà vive della scuola italiana ci si interroga sulle vie migliori per superare quella frattura tra scuola e vita, i cui esiti sono liggibili da tempo da una pluralità di segnali, sistemici o esistenziali. Riconciliare la scuola con la vita non può avvenire se non con mutamenti dei curricoli, delle metodologie, delle forme di vita di una scuola, dei suoi ritmi e spazi per permettere un’esperienza diretta del reale, fondamentale alimento di ogni percorso educativo. La proposta pedagogica del Service Learning tenta la strada di un umanesimo personalistico e comunitario, con cammini di continua relazione tra il “dentro” dell’aula e il “fuori” del mondo, attraverso esperienze solidali dove lo studente scopre di essere fatto di “legami”.


Fiorin, I., «Service Learning e cambia il paradigma». In Scuola e Formazione, vol. 1 Gen-Mar 2016, pp. 47-50